giovedì 4 gennaio 2018

I monaci neri, il vapore bianco

Pochi viaggiatori, i marciapiedi vuoti, i quotidiani appena arrivati nell'edicola.
Non ero stanca, non avevo sete, non conoscevo il desiderio di sonno o riposo.
In attesa che sul cartellone nero apparisse il numero del binario che mi avrebbe condotto verso il tuo paese, sentii uno sferragliare di treni in arrivo e rotaie stressate dietro di me. Da una immensa nuvola di vapore emerse la sagoma luccicante e nera di una locomotiva. Pensai subito che né la locomotiva, né il
vapore potessero appartenere a quel mondo e tempo che per convenzione chiamiamo realtà. Tra i passeggeri che si affollavano alla discesa, accompagnati da bauli e valigie di cuoio antico, due soprattutto attirarono il mio sguardo. Erano uomini monumentali, due pope ortodossi, dai copricapo e mantelli neri, inconfondibili. Avevano pesanti croci d’oro sul petto che apparivano all'oscillare delle barbe, bianca una, brizzolata l’altra. Avevano visi segnati da fatiche lontane e forse offuscati dal sonno interrotto. Mi scivolarono accanto, da destra verso sinistra, come sorretti dalle nuvole di vapore intorno a noi. 
(...)

incipit del secondo capitolo del mio nuovo romanzo.

Elena Petrassi
In giornate identiche a nuvole
Atì editore 2017

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